Domenico Marcone
Domenico non voleva fare lo chef. Almeno inizialmente.
Ma la passione per questo mestiere lo ha travolto sin dai primi anni di Istituto Alberghiero (Molfetta) spingendolo a lavorare nelle cucine di alcuni ristoranti di Corato ancor prima di diplomarsi.
Dopo il diploma, conseguito nel 2011, prepara le valige alla scoperta di ciò che la sua passione aveva in serbo per lui. Un viaggio durato quasi 10 anni che lo porta a lavorare nelle cucine stellate di tutta Europa.
​
Nel 2019 sposa il progetto evolutivo del Mulo Cojone e ne diventa parte integrante e creativa.
Pratico e solare per natura, Domenico (ma chiamatelo Mimì) propone un'idea di cucina profondamente distintiva, in cui la comunità, a cui appartiene, riconosce le proprie radici.
​
Materie prime, stagionalità e territorio rappresentano il punto di partenza di uno stile che "evolve verso il passato", ne raccoglie l'identità, e lo riscopre in sapori, forme e consistenze inedite.
Il sushi di carne
Durante la pandemia da Covid-19, Domenico, mai avvezzo allo sconforto, ha avuto il tempo per affinare una tecnica appresa durante i suoi anni a Londra: il sushi e la cucina orientale.
​
Nei mesi di chiusura era nata l'esigenza di proporre qualcosa che fosse facilmente trasportabile per il delivery o per l'asporto.
​
Nasce così il sushi di carne. Un riadattamento, in chiave nostrana, del famoso piatto orientale. Abbinamenti nuovi ed inattesi hanno portato alla ribalta questa idea che ora fa parte del menù del ristorante.
